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Proroga degli incentivi statali fino al 31 dicembre 2014 per acquisto mobili ed elettrodomestici

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Se state cercando di ristrutturare la vostra casa oppure avete voglia di rinnovare l’arredamento di casa vostra allora dovreste sapere che esistono delle detrazioni fiscali che possono arrivare fino al 50% della spesa sostenuta. Infatti, esistono degli incentivi dello stato emanati nel 2013 e che sono stati prorogati fino al 31 Dicembre 2014 ; con tali incentivi si può usufruire anche in caso di acquisto dei tuoi nuovi mobili legati alla ristrutturazione. La detrazione fiscale per interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi).
Dal 1° gennaio 2012 l’agevolazione è stata resa permanente dal decreto legge n. 201/2011 e inserita tra gli oneri detraibili dall’Irpef. Negli ultimi anni la normativa che regola la materia è stata più volte modificata.
Ecco quali sono le principali clausole e i vincoli per aderire agli incentivi 2014:
Importo massimo della spesa incentivabile: 10.000 €
Tipologia: detrazione fiscale pari al 50% dell’acquisto (ovvero max € 5.000), da ripartire in dieci rate annuali (ovvero max € 500/anno, con indicazione in dichiarazione dei redditi)
I mobili acquistati devono essere finalizzati all’arredo dell’immobile per il quale si fruisce della detrazione – cd.”del 50%” – sulle spese di ristrutturazione
I pagamenti devono essere effettuati:
– mediante carte di credito o carte di debito (carte di debito, chiamate impropriamente bancomat): in questo caso, ai fini della detrazione, la data di pagamento coinciderà con il giorno di utilizzo effettivo della carta (e non con la data effettiva di addebito).
– tramite il cd. “bonifico ristrutturazioni” (avente le caratteristiche stabilite dalla legge sulle ristrutturazioni, ovvero, Codice Fiscale/P.IVA delle parti e indicazione della causale, che deve comprendere gli estremi della normativa di riferimento). Sul punto, si consiglia di chiedere alla propria banca.
La detrazione spetta per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 per l’acquisto di:
– mobili nuovi (tra questi, letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi
di illuminazione). E’ escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo
– grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Per gli elettrodomestici che ne sono sprovvisti, l’acquisto è agevolato solo se per essi non è ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.
Importo detraibile
La detrazione spettante, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, deve essere calcolata sull’importo massimo di 10.000 euro (riferito,
complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici). Questo limite riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione.
Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
Pagamento e documenti da conservare
Come previsto per i lavori di ristrutturazione, per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifici bancari o postali, sui quali va indicato:
– la causale del versamento (è quella attualmente utilizzata da banche e Poste Spa per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione)
– il codice fiscale del beneficiario della detrazione
– il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
Stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e di montaggio dei beni.