Diventare protestati è una condizione molto comune che può capitare per svariate ragioni e difficoltà economiche. L’etichetta di protestato assume una connotazione molto più negativa di quello che è realmente. Si tratta di una problematica che può essere prontamente risolta ed inoltre è abbastanza facile scoprire se si è stati segnalati come protestati o cattivi pagatori. In questa guida vediamo come si diventa protestati, cosa comporta e come essere cancellati per ripristinare la nostra affidabilità bancaria e creditizia.
Indice
Cosa comporta il protesto?
Un protestato è un soggetto che non ha onorato il pagamento di un debito sotto forma di titolo di credito. Cosa significa? Che in virtù di tale circostanza il soggetto viene iscritto al registro dei protesti per non aver pagato titoli di credito.
Per esempio l’emissione di cambiali e assegni a favori di terzi diventa occasione di protesto qualora il destinatario, al momento della scadenza, si trova con il pagamento rifiutato. In questo caso il creditore che avrebbe dovuto incassare il pagamento avrà diritto a procedere tramite l’atto di protesto.
Il motivo per cui vogliamo ridimensionare la gravità dell’atto di protesto risiede proprio nel fatto per cui non contano le reali ragioni per cui il pagamento venga rifiutato. Ogni qual volta la banca rifiuta il pagamento di assegni e cambiali o altri titoli di credito al creditore, il debitore può essere protestato. I titoli di credito per i quali il debitore è passibile di atto di protesto sono assegni bancari, assegni circolari, assegni postali, vaglia e cambiali.
L’atto di protesto
L’atto di protesto è un atto pubblico a simile valenza di un decreto ingiuntivo. Si tratta di un documento che viene redatto e registrato presso il Registro Informatico dei Protestati conservato alla Camera di Commercio, dell’Industria, dell’Artigianato e dell’Agricoltura.
Il creditore richiederà all’Ufficiale Giudiziario di accertare la mancata accettazione del pagamento alla quale segue la pubblicazione del debitore presso l’Elenco Ufficiale Protesti. Questo avviene entro i dieci giorni successivi alla trasmissione dell’Atto Pubblico al Presidente della Camera di Commercio.
Dal momento in cui il rifiuto del pagamento potrebbe essere correlato a ragioni non sempre imputabili al debitore esso ha facoltà di pagare tramite Pubblico Ufficiale. Se anche in tale occasione il debitore non adempirà al suo dovere l’atto di protesto diventerà pienamente ufficiale con l’iscrizione al registro dei protestati.
Il registro dei protestati
Questo registro è un elenco pubblico conservato presso la Camera di Commercio Locale. In esso sono resi noti i nomi delle persone o delle aziende che hanno ricevuto l’atto di protesto per mancata accettazione di titoli di credito tra quelli sopra-elencati. Si tratta di un registro pubblico al quale tutti possono accedere per verificare l’affidabilità con la realtà o con il soggetto con cui intendono mettersi in affari.
Anche le banche hanno facoltà di indagare sul passato di un soggetto o di un’azienda nel registro, soprattutto se sono in procinto di erogare un finanziamento. Quando la persona risulta iscritta al registro dei protestati la banca rifiuterà il prestito con molta probabilità per via del fatto che essa è considerata inaffidabile. Questo accade anche nei casi in cui il soggetto sia in fase di adempire ai suoi doveri per cui, una volta onorato il pagamento, ha diritto ad essere cancellato dalla lista.
La confisca del titolo di credito insolvente
La procedura che avvia il protesto prevede anche un ulteriore passaggio che consiste nella confisca del titolo di credito insolvente che verrà trasmesso a notaio, ufficiale giudiziario o capo-stanza di compensazione bancaria a seconda dei casi.
Il soggetto intestatario del titolo di credito, ovvero colui che deve riscuoterlo, sarà tenuto a recarsi al cospetto del debitore per richiedere il pagamento. In caso di esito negativo per ragioni come assenza del debitore o diniego, si procede con la levata del protesto. In questo caso il titolo acquisisce valore esecutivo e diventa un decreto ingiuntivo.
A questo punto il protestato viene ammonito dapprima con il precetto e poi va incontro al pignoramento. In questo caso la cifra dovuta verrà maggiorata degli interessi maturati e delle spese sostenute per la pratica.
Conseguenze del protesto
Tuttavia occorre non perdere la calma e agire affinché la situazione si risolva quanto prima. Difatti l’inserimento nei registri dei protestati causa un danneggiamento sul piano professionale dal momento che l’atto è pubblico. Inoltre questa condizione preclude qualsiasi possibilità di ottenere un prestito a meno che non vengano fornite, ogni volta, solide garanzia di affidabilità .
Come essere rimossi dai protestati?
Per essere rimossi dall’elenco dei protestati è necessario redimersi entro dodici mesi dalla data di iscrizione nel registro. Questo significa che bisognerà pagare quanto dovuto assieme agli interessi maturati. Ciò nonostante la cancellazione dal registro non è automatica. Per procedere sarà necessario recarsi al Tribunale per ottenere il decreto di riabilitazione.
Infine c’è il caso del protesto non legittimo che si verifica quando l’iscrizione è avvenuta per errore. In questo caso il soggetto interessato dovrà dimostrare che l’atto sia avvenuto per cause non imputabili al suo comportamento insolvente.