Negli ultimi anni l’euro ha avuto un ruolo piuttosto importante rispetto al dollaro americano riuscendo ad acquisire punteggio. Un alto valore dell’euro significa che per i Paesi dell’eurozona acquistare prodotti in dollari diventava più conveniente che acquistarli in casa, favorendo quindi le esportazioni USA.
Ma da qualche mese si sta verificando una inversione di tendenza.
Da inizio anno infatti l’euro ha perso il 13% nei confronti del dollaro statunitensr scivolando sotto la quota del 1,05, livello più basso degli ultimi 12 anni. Tra i motivi di tale andamento c’è sicuramente da annoverare il bazooca finanziario di Draghi che sta immettendo nel mercato europeo una enorme quantità di moneta (sotto forma di acquisto di titoli di stato).
Secondo molti esperti tale andamento però potrebbe portare nel breve periodo ad un ulteriore apprezzamento dell’euro portandolo anche sotto la parità con il dollaro.
Quali conseguenze a livello economico potrebbero nascere in questo caso? Nel frattempo la Federal reserve americana sta ipotizzando una manovra finanziaria per contrastare l’enorme deprezzamento dell’euro. Se questa ipotesi si verificasse, per l’Europa sarebbe una buona notizia in quanto, proprio come avvenne per gli Stati Uniti d’america qualche anno fa, le esportazioni sarebbero fortemente favorite.
E’ infatti tale scenario quello che auspica Draghi in quanto una spinta inflazionistica dell’euro porterebbe nuovi capitali in Europa e nuovi investimenti, innescando la spirale crescita nuova occupazione.
Ma quali saranno le prossime mosse della Federal Reserve?
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Euro in caduta libera. Dove arriverà?
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