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Qualche anno fa fece molto scalpore un sito estero che prometteva di creare un ambiente virtuale adatto allo scambio di denaro tra privati; era un vero e proprio mercato di finanziatori e prenditori di credito i quali si potevano mettere d’accordo tra loro per la concessione / riscossione delle somme e l’incasso / pagamento dei rispettivi interessi. Si chiamava Zopa ed era una delle prime forme di prestito sociale famoso in tutta europa; purtroppo dopo qualche mese il sito italiano è stato messo offline in quanto il sistema non era ancora pronto a tutto ciò, banche comprese! Pensate che in una intervista all’ex ministro Tremonti a Ballarò, quest’ultimo disse che gli italiani non avrebbero dovuto affidarsi a tali forme di prestito online in quanto non sicure e non garantite.
Oggi comunque questo fenomeno è tornato ed ha preso il nome di social lending e lo si può trovare sopratutto nei paesi di origine anglosassone, ma anche in Italia, dove, per fortuna, ha ricominciato a prendere piede.
Ma come funziona in pratica?
Il sito “social” garantisce tramite una o più banche il credito che viene scambiato sulle proprie piattaforme in modo da rendere sicure le transazioni; ad ogni transazione vengono applicate delle piccole percentuali di costo da sostenere, che serviranno per generare gli utili da servizio.
Come avviene lo “scambio”? Il creditore ed il contraente vengono messi in comunicazione diretta tra loro con l’aiuto di internet; in questo modo la persona che dà credito, può ottenere un buon ritorno per le somme prestate, mentre chi riceve il prestito beneficia di tassi di interesse meno onerosi per la restituzione della somma concessa, tassi più bassi rispetto a quello ottenibili sul mercato bancario. In altri casi invece chi riceve non può richiedere altri prestiti alle banche e per tale motivo si rivolge a terzi. Tutto ciò crea degli ampi margini di negoziazione e un livellamento medio dell’offerta; inoltre non ci sono vincoli a livello di destinazione delle somme che possono essere quindi spese come si ritiene opportuno.
Ecco invece alcuni dei numeri generati da uno di questi siti di social lending:
Numero rate da incassare: 6686
Numero rate incassate: 6619 – 99 %
Importo rate da incassare: € 1.201.442,11
Importo rate incassate: € 1.185.131,21 – 98,64 %
Richiedenti in ritardo (4 o più rate): 5 – Mercati B24, B48, C24, C36, C48
Richiedenti con rate non incassate (meno di 4 rate): 19
Tassi medi (2013)
Tasso medio dei Prestatori negli ultimi 12 mesi al netto delle commissioni = 6,5%
Tasso corrente (Taeg) per prestiti di €5.000 a 24 mesi per il profilo A+ = 5,9%
Normativa
Questa forma di prestito personale e occasionale tra due privati è una attività ammessa dal contratto di mutuo definito dall’art. 1813 del codice civile e dunque del tutto legale se non svolta in modo continuativo. Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili [810, 1818] e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità.
Nel contratto devono comparire chiaramente la data di erogazione del denaro, tipologia di prestito, i dati delle due parti, l’importo, il tasso di interesse applicato, le modalità di restituzione ed altre eventuali condizioni che regolano il rapporto. Un esempio di clausola può essere un prestito finalizzato.
Eventuali aspetti negativi
Oltre a tutti i già noti ed immaginabili aspetti negativi legati a questa forma di scambio di denaro, dobbiamo annoverare il principale rischio legato allo scambio di denaro tra privati; i prestiti sono soggetti a meno garanzie di quelle di norma richiese dagli intermediari professionali e, per questo motivo, più facile da ottenere in tempi di crisi e di contrazione del credito. Tuttavia, lo società che gestisce gli scambi assicura invece che ogni prestatore e ogni prenditore sia sicuro. Ecco cosa viene generalmente riportato a proposito di sicurezza. Per proteggere il denaro dei Prestatori, adottiamo tutti le misure di prevenzione che le banche utilizzano più altre addizionali:
Tutti i Richiedenti vengono identificati, valutati per il merito creditizio anche interrogando le banche dati (credit bureau o centrali rischio) e approvati solo dopo una verifica positiva della documentazione inviata.
Per ridurre il rischio, i soldi vengono distribuiti mediamente tra 50 o più Richiedenti.
In caso di mancato pagamento una o più agenzie di recupero crediti intervengono per tuo conto senza alcuna spesa.
Ogni transazione è protetta contro i tentativi di frode.
Ognuno viene avvisato delle insolvenze che si deve aspettare, in modo da poterne tener conto.
Verrà aperto un Conto di Pagamento su cui si eseguono le disposizioni. Il denaro sul tuo Conto di Pagamento è depositato presso Intesa Sanpaolo sul Conto di Deposito Prestatori (conto deposito di beni di terzi)e per legge non è aggredibile da eventuali creditori.
Il futuro del social lending
Secondo alcuni studi condotti sul settore creditizio, questa forma di prestito “social” si svilupperà notevolmente nei prossimi anni, anche per via delle condizioni economiche internazionali che hanno causato una restrizione nell’erogazione del credito ai privati. infatti le banche sono restie a concedere prestiti, finanziamenti o mutui poichè temono la possibilità che la loro clientela diventi insolvente, generando quindi alla banca delle perdite o dei maggiori costi. Se veramente questo nuovo sistema di credito online tra privati prenderà piede, probabilmente nei prossimi anni tantissime persone cominceranno ad utilizzare questi servizi. Come abbiamo già chiarito in precedenza, ci sono tantissimi vantaggi per gli utilizzatori in quanto si può decidere di volta in volta a quale tasso di interesse prestare i propri soldi, oppure a quale tasso si è disposti a prendere un credito. Niente più riferimenti a tassi BCE o tassi ufficiali del mondo bancario.
Con ciò non vogliamo affermare che il social lending si sostituirà completamente ai servizi di erogazione del credito offerti attualmente da banche e società finanziarie, ma solamente che in un futuro a breve potranno coesistere differenti forme di finanziamento, più libere; in tal modo si creerebbe anche una sorta di concorrenza vera all’interno del settore, con un grosso beneficio per i cittadini.
Quali sono ad oggi gli operatori italiani?
Ecco l’elenco completo degli operatori del credito sociale online:
Prestiamoci (www.prestiamoci.it)
Boober (www.boober.it)
Smartika (www.smartika.it)
Se conoscete altri “lender” non esitate a segnalarceli.
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Social Lending: ecco come prestarsi i soldi tra privati
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