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Cos’è la tassa patrimoniale e in cosa consiste

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La Tassa Patrimoniale è un’imposta che viene calcolata sul patrimonio sia mobile (Conti correnti, obbligazioni, azioni, buoni postali) che immobile. È un’imposta che non grava sui redditi del lavoro ed è indipendente da questi, ma sul capitale detenuto, sia in Italia che negli stati esteri.

Nello specifico la patrimoniale è un’imposta ma è bene fare una distinzione tra tassa e imposta:

  • le tasse sono somme versate a fronte di un servizio ricevuto, come ad esempio la tassa sui rifiuti,
  • le imposte, non hanno immediato riscontro in servizi, ma vengono versate perché siano a disposizione dello Stato o degli Enti pubblici affinché li utilizzino per la collettività nel momento più appropriato.

Che cos’è la tassa patrimoniale?

Chiarito che si tratta di un’imposta sul capitale detenuto, possiamo fare tre grandi distinzioni:

Abbiamo una prima distinzione relativa agli importi versati, per cui la patrimoniale può essere:

  • Fissa, viene cioè versata da tutti i contribuenti in un importo fisso stabilito.
  • Variabile, varia cioè in modo proporzionale in funzione del patrimonio dei contribuenti. Di solito viene stabilita una soglia di protezione, una franchigia, entro la quale non viene effettuato nessun prelievo.

La seconda distinzione riguarda invece la sua cadenza nel tempo, viene distinta quindi in:

  • Una tantum o straordinaria, cioè senza periodicità, applicata una sola volta, con un importo tendenzialmente alto.
  • Periodica o ordinaria, quando viene applicata con una cadenza regolare, ad esempio annuale, con un importo relativamente basso.

La terza distinzione è relativa al patrimonio che viene colpito dall’imposta, possiamo infatti definirla:

  • Reale se colpisce una sola parte del patrimonio del contribuente, come l’IMU (Imposta Municipale Unica) nel sistema tributario italiano
  • Soggettiva se colpisce tutta la ricchezza del contribuente, ossia tutto il suo patrimonio mobiliare e immobiliare.

Patrimoniale su conto corrente: il prelievo forzoso

Spesso le imposte patrimoniali vengono associate ai prelievi forzosi. Il prelievo forzoso è una tipologia di imposta patrimoniale che colpisce direttamente i risparmi di chi è titolare di un conto corrente.

In questo caso lo Stato può prelevare a tappeto e senza alcuna autorizzazione dai conti correnti, italiani ed esteri, di tutti i contribuenti. Attuata di solito in casi di grave crisi economico-finanziaria, per ottenere liquidità aggiuntiva per ridurre lo shock di debito pubblico.

In questi casi di solito il Governo stabilisce una somma su base percentuale, calcolata rispetto al totale dei patrimoni disponibili, dell’importo da prelevare forzatamente.

Il prelievo forzoso del 1992

Nonostante i governi italiani abbiano sempre manifestato avversione per questa tassa così impopolare come la patrimoniale e il prelievo forzoso, a causa del ritorno elettorale, ci sono stati casi in cui non è stato possibile evitarlo, ad esempio nel 1992.

Nell’estate di quell’anno il Governo Amato, in seguito alla svalutazione della lira italiana che portò al collasso le finanze pubbliche, decise di applicare una patrimoniale sui conti correnti degli italiani, del 6 per mille. Questo provvedimento si rivelò necessario per l’impossibilità di aumentare IVA e Irpef.

Ci sarà una tassa patrimoniale nel 2021?

Attualmente in Italia sono già attive alcune imposte patrimoniali, come abbiamo già visto, l’IMU, l’ICI (ormai applicata solo sulle seconde case) e l’imposta di successione, per esempio.

Ad oggi, stando alle dichiarazioni del Premier, non c’è l’eventualità di una tassa “alla francese”. In Francia, infatti, troviamo l’impote de solidarité sur la fortune, letteralmente Imposta di solidarietà sulla patrimonio.

Tramite questa viene applicata una tassazione progressiva compresa tra lo 0,55% e l’1,8% del patrimonio. Questa tassazione garantisce alla Francia ogni anno più di quattro miliardi di euro di entrate.

Oggi si torna a parlare in Italia di introduzione di imposta patrimoniale per contrastare la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria in corso. Rimane comunque improbabile che il governo ricorrerà a un prelievo forzoso, atto che comunque andrebbe programmato “di nascosto” per evitare che vengano attuate misure da parte dei cittadini per sottrarsi allo stesso.

Tassa Patrimoniale: le alternative al prelievo forzoso

Come detto è difficile che il governo italiano ricorra ad una tassa patrimoniale. In realtà l’ipotesi più semplice da realizzare sarebbe modificare le patrimoniali già esistenti, come la reintroduzione dell’IMU, effettuare un ritocco delle imposte indirette, aumentare il prelievo fiscale sull’eredità.

In Italia, aldilà dell’emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando, come dicono le statistiche Ocse, la tassazione sui redditi da lavoro e sulle imprese è la più alta in Europa. Se consideriamo anche l’aspetto di poter ridurre le tasse su chi lavora e fa impresa, un’imposta patrimoniale potrebbe portare a una risoluzione delle disuguaglianze.

Allo stesso tempo però potrebbe determinare un deflusso di capitali e un crollo del mercato immobiliare, ipotesi che si verificò nel 2011, a seguito della tassazione su abitazioni e imbarcazioni del Governo Monti.

Di certo le premesse per una tassa patrimoniale 2021 ci sono tutte e presto le varie proposte di cui si parla in questi giorni si concretizzeranno in una proposta ufficiale.